Bellaria, ora del bagno
Veduta della spiaggia di Bellaria lato ponente. In primo piano un tratto del lungomare Cristoforo Colombo con fondale di terra battuta, ripreso all'altezza di via Arno, vicino agli stabilimenti balneari di bagno Leo. Si notano: un'area predisposta per le sabbiature, cabine di cemento, ombrelloni e tende da sole stampate a ruggine. La spiaggia si presenta molto affollata, vi sono mosconi a remi sulla riva e barche a vela in acqua. Sullo sfondo il portocanale con capanno da pesca.
Luogo e data della ripresa
Luogo
Bellaria - Bellaria Igea Marina (RN)
Occasione
Servizio fotografico per stampa cartoline illustrate (Ediz.Raschi Otello - Riv. n. 1 / Cart. Profumeria / Vera Fotografia 63625 / Fotocelere - Torino)
Fondo
Laboratorio di documentazione e ricerca sociale del Comune di Bellaria Igea Marina
Tecnica
gelatina a sviluppo
Notizie storico - critiche
Guidone Gori ricorda la pratica delle sabbiature a cura dei bagnini. Le sabbiature venivano fatte per curare i reumatismi. I bagnini raccoglievano dei cumuli di sabbia asciutta da lasciare riscaldare al sole. Venivano create delle buche dove i bagnanti si stendevano venendo ricoperti interamente dalla sabbia, lasciando scoperto solo il viso. Una volta terminata la pratica ci si toglieva la sabbia di dosso senza l'uso di acqua. Per ogni sabbiatura i bagnini incassavano 50 o 100 lire. A Bellaria esisteva un corso per imparare a fare sabbiature tenuto dal medico Nanni. Ermanno Morri si attribuisce il progetto di trasformazione delle cabine da spiaggia da legno a cemento.