Bellaria, ora del bagno

Veduta della spiaggia di Bellaria lato ponente. In primo piano un tratto del lungomare Cristoforo Colombo con fondale di terra battuta, ripreso all'altezza di via Arno, vicino agli stabilimenti balneari di bagno Leo. Si notano: un'area predisposta per le sabbiature, cabine di cemento, ombrelloni e tende da sole stampate a ruggine. La spiaggia si presenta molto affollata, vi sono mosconi a remi sulla riva e barche a vela in acqua. Sullo sfondo il portocanale con capanno da pesca.
Soggetti
Definizione culturale
Autore
Luogo e data della ripresa
Luogo
Bellaria - Bellaria Igea Marina (RN)
Data
196?
Occasione
Servizio fotografico per stampa cartoline illustrate (Ediz.Raschi Otello - Riv. n. 1 / Cart. Profumeria / Vera Fotografia 63625 / Fotocelere - Torino)
Dati inventariali
Fondo
Laboratorio di documentazione e ricerca sociale del Comune di Bellaria Igea Marina
Inventario
AAS_FDN_0007
Dati Tecnici
Colore
BN
Materia
carta
Tecnica
gelatina a sviluppo
Formato
10 x 15 cm
Notizie storico - critiche
Guidone Gori ricorda la pratica delle sabbiature a cura dei bagnini. Le sabbiature venivano fatte per curare i reumatismi. I bagnini raccoglievano dei cumuli di sabbia asciutta da lasciare riscaldare al sole. Venivano create delle buche dove i bagnanti si stendevano venendo ricoperti interamente dalla sabbia, lasciando scoperto solo il viso. Una volta terminata la pratica ci si toglieva la sabbia di dosso senza l'uso di acqua. Per ogni sabbiatura i bagnini incassavano 50 o 100 lire. A Bellaria esisteva un corso per imparare a fare sabbiature tenuto dal medico Nanni. Ermanno Morri si attribuisce il progetto di trasformazione delle cabine da spiaggia da legno a cemento.