Ecco il Maggio vien di festa
Traccia audio
Canto rituale di questua. Tradizionale.
Voce: Ottavio Dolcetti (Soanne di Pennabilli, 1921), suonatore di violino; commento: Vito Piva (Maciano di Pennabilli, 1926), suonatore di fisarmonica.
Registrazione effettuata da Gualtiero Gori a Maciano di Pennabilli (RN) il 15/03/1998, con la collaborazione di Angela Leardini.
TRASCRIZIONE INTEGRALE in Gori G., Se dormi svegliati. Serenate, canti d'amore, di nozze e balli tradizionali raccolti in Romagna eseguiti da L'Uva Grisa, cd book, Rimini, Panozzo, 2011, pp. 139-141
G.G.: «Cantare maggio in cosa consisteva?»; O.D.: «Cioè andavano alle porte...»; V.P.: «Portavano il maggio»; G.G.: «Eh, portavano il maggio?!»; O.D.: «Portavano il maggio col cesto»; V.P.: «A una ragazza che ti piaceva, gli portavano un fiore... un ramo di... biancospino...»; O.D.: «No, questa è un'altra cosa... lassù almeno... andavano col cesto, un gruppetto di quattro, cinque»; G.G.: «Chi erano, un gruppo di uomini?»; O.D.: «Di uomini, con un gruppetto di cantori, c'avevano il cesto, andavano avanti questa porta... Ecco il maggio vien di festa / le ragazze alla finestra / aspettando il loro amore / ecco maggio di rose e fiori... Una roba così, ecco. Poi cantavano un po', poi gli davano o due uova, il formaggio, qualcosa nel cesto...»; G.G.: «Lei lo ha visto fare questo?»; O.D.: «No, a me me lo raccontava la mia nonna, voleva che si andasse, ma poi non abbiamo più fatto niente»; G.G.: «Quindi c'era un canto?»; O.D.: «Sì, andavano alla porta: Ecco maggio vien di festa...»; G.G.: «E che giorno si faceva?»; O.D.: «Non so se era il Primo Maggio, la prima domenica, quando si portava il Maggio alle ragazze... per esempio il fidanzato portava un ramo...»; G.G.: «Com'era questa cerimonia di portare il Maggio?»; V.P.: «Era che di notte dei ragazzi - si mettevano d'accordo - andavano a una pianta, prendevano o il biancospino, un ramo di pesco, un ramo di mandorlo fiorito e poi l'attaccavano su alla finestra della stanza della ragazza»; G.G.: «Lei se ne accorgeva la mattina?»; V.P.: «La mattina, apriva e diceva: "i m'à port e' maz"... Io mi ricordo che andavano a portarlo sto Maggio, un ramo di biancospino lo attaccavano alla finestra. Portare il Maggio era un omaggio che facevano alla fidanzata, poi certi ci attaccavano le caramelle o i cioccolatini»; [Informatore non identificato]: «Poi la ragazza si chiedeva: "Chi me lo avrà portato sto Maggio?"»; O.D.: «Passavano anche d'accordo con la fidanzata, per esempio uno voleva darci l'anello, gli orecchini, se vedevano che c'era qualcosa, passavano d'accordo con la ragazza: "guarda che alle dieci o alle undici vengo lì". Le davano quel ramo con un palo, lei dalla finestra lo prendeva e lo metteva dentro... bisognava che lei fosse d'accordo... "ti do la fede, gli orecchini", ossia un sacco di caramelle... poi il giorno dopo lei lo faceva vedere dalla finestra»; V.P.: «Delle volte capitava che questi rami di biancospino, li riempivano di caramelle, c'era delle squadrette che li badavano, e quando andavano via, questi gli fregavano tutte le caramelle, e la mattina la fidanzata non trovava niente»; O.D.: «Anche se il proprietario stava lì col fucile glielo fregavano lo stesso, allora passavano d'accordo con la ragazza, le diceva: "io alla tal ora faccio un fischio e te lo porto»
Informatori
Dolcetti, Ottavio / Piva, Vito
Rilevatori
Gori, Gualtiero
Persone e ruoli
Leardini, Angela - rilevatore
Data del rilevamento
1998/03/15
Luogo del rilevamento
Maciano di Pennabilli (RN)