La spinta ad intraprendere questo percorso sul comico imperniato sulla "maschera" di Giannetto ha avuto quale momento preliminare, sin dal 1993-94, la testimonianza che il prof. Dino Brizzi ci ha offerto, dapprima in forma colloquiale, poi materializzatasi in questo scritto; un prezioso ed insolito documento che si è aggiunto ai numerosi altri riscontrati fino ad oggi nel corso della ricerca "sul campo". Il prof. Brizzi nel corso delle sue permanenze a Bellaria, concentrate specialmente negli anni '36-'37 (ospite del padre allora economo ed amministratore di un gruppo di colonie sulla riviera romagnola, fra le quali la Colonia dei Ferrovieri "ROMA" di Igea Marina), ha conosciuto da vicino Giannetto, allora rifornitore di carne degli istituti: "il più serio ed onesto", ci ricorda. Con questa narrazione, scritta tutta d'un fiato, e tuttavia sedimentata nell'arco di una vita, Brizzi riesce a provocare il nostro immaginario fino a fornirci nuovi indizi su di una realtà storica, di identità e di atteggiamenti popolari, che appartiene e trascende il rustico borgo bellariese. Nelle serate conviviali, in cui si snocciolano gli episodi burleschi, sullo sfondo di un paesaggio umano e naturale tratteggiato con accuratezza, affiorano, mediati dal suo "sentire", segni di vario carattere che hanno quale elemento essenziale il "sentimento del riso" [...].
Gualtiero Gori
Laboratorio di documentazione e ricerca sociale