Giannetto Filippini fu per Bellaria Igea Marina, oltre che il proprietario di una fiorente macelleria, il maggior esponente della comicità popolare nel periodo fra le due guerre. Nelle sue burle, ancora oggi tramandate attraverso scritti e interviste, si può ravvisare quel riso che, nel linguaggio famigliare e di piazza, appartiene a tutta la comunità e permette alla società di raccontarsi. Un riso gioioso, ambivalente, contemporaneamente beffardo, sarcastico, che nega e afferma nello stesso tempo. Un riso che diventa un modo per proteggersi contro ogni forma di assoluto, rivelando così la contingenza umana.
L'eroe del nostro "viaggio fantastico", nacque a Cattolica nel 1887, in una importante famiglia di macellai (e artisti). A seguito di una divisione dei beni famigliari, nel 1912, si trasferì a Bellaria con la moglie Maria, dove visse tutta la vita, fino al 1966, gestendo una fiorente macelleria nella piazza principale del paese.