Le vecchie sale da ballo a Bellaria Igea Marina e la Sala Danze Cristallo

Tipo
Trascrizione di intervista
Data
1992/01/30
Contenuto

Tolmino Masacci (1915-2004) ricorda i principali locali da ballo di Bellaria. Tra fine XIX e inizio XX secolo è Carlo Brighi detto “Zaclòin” (anatroccolo), violinista e compositore, ad ideare la prima e più importante sala da ballo del paese: “E’ Cambaràon ‘d Zaclòin” (Capannone Brighi), «una semplice struttura coperta da un tendone dove suona un’orchestra degna di una sala dorata» (La Vita Nuova, 13 agosto 1899), orchestra da lui stesso diretta.
Il Capannone, inoltre, costituisce il cuore pulsante dei primi rinomati veglioni, che si sviluppano in occasione della ricorrenza di Sant’Apollonia,  patrona di Bellaria.
Soltanto negli anni ’20, con l’inaugurazione del Circolo Bagnanti gestito in seguito dai fratelli Quadrelli, nasce una prima alternativa al “Cambaràon”: il Circolo riscuote un immediato successo.
Masacci entra poi nel dettaglio della propria attività imprenditoriale, quando nel 1946, nel pieno della faticosa ripresa post-bellica, ha l’intuizione di costruire, in società con Ermes Mantovani e Ugo Tentoni, la Sala Danze Cristallo, nella quale per più di vent’anni «è passata una lunga storia di Bellaria».
Veglioni, feste, cantanti e orchestre di grido: l’intervista traccia, in una appassionante rassegna, il vivace mondo della Bellaria degli anni della ricostruzione e del miracolo economico, che si diverte e attira i sempre più numerosi turisti. Interessante la sua testimonianza dell’aspra diatriba con Don Giuseppe Canini, parroco di Bellaria, che interpretando i rigidi dettami della Chiesa di allora proibiva ai fedeli di frequentare il ballo.