Alfredo Panzini, Vittorio Belli, Ezio Giorgetti e Osman Carugno: sono questi i nomi dei quattro emeriti personaggi che hanno solcato la storia di Bellaria Igea Marina, trasformandola per sempre.
Il celebre scrittore e critico letterario Alfredo Panzini (1863 -1939), nato da padre romagnolo e madre marchigiana, era solito passare la villeggiatura estiva nella “Casa Rossa” di Bellaria Igea Marina, oggi divenuta Casa Museo. Fu qui che scrisse “La lanterna di Diogene”, il romanzo che lo renderà famoso, dove si parla della casetta costruita a Bellaria, meta delle sue vacanze estive, e dove scriverà la maggioranza delle sue opere della maturità tra cui “Il padrone sono me!”, per molti considerato il suo romanzo più moderno.
Vittorio Belli (1870 - 1953), colui che passò alla storia come il padre di “Igea” e alla cui memoria è intitolata una piazzetta nel Parco del Gelso di Igea Marina con al centro una sua raffigurazione in bronzo.
Ezio Giorgetti (1912 - 1970), albergatore bellariese, onorato in Israele con il titolo di “Giusto fra le nazioni” presso l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme il 17 giugno 1964.
Il Maresciallo Osman Carugno (1903 - 1975), Comandante della Stazione dei Carabinieri di Bellaria dal 1938 al 1944, fu il principale protagonista, assieme a Ezio Giorgetti, del salvataggio di un gruppo di 38 ebrei provenienti dalla Jugoslavia, fuggiti dal campo di concentramento di Asolo, in provincia di Treviso. Anch’egli fu insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni”.