«La marineria bellariese ed igeana ha pagato un doloroso contributo di vite umane al suo prodigioso sviluppo. L'urgere di tante necessità, famiglie numerose, case inadeguate per volume e qualità, impegni con i cantieri navali per l'acquisto degli scafi, hanno stimolato l'impegno e l'ardimento dei paróni, agli inizi. Facendo correre ed accettare gravi rischi a cui, qualche volta, si sono aggiunti l'imprudenza e il caso» (M. Foschi, L'occhio del gabbiano, Santarcangelo di Romagna, Fara Editore, 1998, p. 121).
All'interno di questa storia mettiamo a disposizione le informazioni attualmente in nostro possesso riguardanti naufragi e varie disgrazie che hanno colpito la gente di mare di Bellaria Igea Marina nell'ultimo secolo. Oltre ad un approfondimento sul caso più conosciuto, quello del "Giovanni Clelia", è possibile consultare la documentazione sugli altri episodi noti e sui monumenti commemorativi dedicati nel corso del tempo a coloro che hanno perso la vita in attività di marineria.
In copertina Il naufragio, dipinto di Sergio Barberini, coll. fam. Medri, Hotel Gioiella (Via Po, Bellaria)